Si è arrivati a 22 ricoverati: molte delle segnalazioni sono di donne
Aumentano ancora le segnalazioni di casi di epatite colestatica acuta collegate al consumo di integratori a base di curcuma. "Siamo arrivati a 22 pazienti, con un piccolo rallentamento nelle segnalazioni. Nell' 80% dei casi si tratta di donne". A fare il punto per l' Adnkronos Salute è Marco Silano, direttore dell' Unità operativa Alimentazione, nutrizione e salute dell' Istituto superiore di sanità, che sta indagando sulla vicenda. I casi di epatite colestatica acuta, non infettiva e non contagiosa, riconducibili al consumo di curcuma "hanno riguardato finora pazienti che stavano assumendo questi integratori per scopi diversi: in un primo gruppo troviamo persone intorno ai 70 anni che lo prendevano per il benessere articolare, e parliamo di 2-3 casi.
Ma la maggior parte delle segnalazioni sono relative a donne che lo assumevano per un' indicazione, non scientificamente dimostrata, relativa a un effetto dimagrante", racconta Silano. L' unica indicazione dimostrata è relativa all' effetto antiossidante della curcuma, aggiunge Silano. Gli esperti dell' Iss stanno analizzando reperti (ovvero il resto delle capsule delle confezioni che stavano assumendo i pazienti) e campioni (relativi ai lotti segnalati) degli integratori finiti sotto la lente. "Sono ancora in corso le verifiche per individuare la causa responsabile dei casi di epatite", conclude Silano. L' elenco dei prodotti interessati è consultabile sul sito del ministero della Salute.
Sono i risultati dello studio di Fase III STARGLO relativi alla combinazione glofitamab più gemcitabina e oxaliplatino (GemOx) su pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) recidivante o refrattario (R/R)
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
La prevalenza d'uso aumenta all’avanzare dell’età, raggiungendo il 60% negli over 85. Nel 2022 gli antibiotici hanno rappresentato, con 938,6 milioni di euro, il 3,5% della spesa e l’1,4% dei consumi totali a carico del Ssn
Il provvedioento per il timore che le misure in atto per ridurre al minimo il noto rischio di agranulocitosi potrebbero non essere sufficientemente efficaci
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Diagnosticato all'Irccs di Negrar, la paziente ha viaggiato di recente nella regione tropicale caraibica. Cos'è, trasmissione e sintomi del virus
Sicuramente viaggia in aereo: è stata trovata su passeggeri che atterrano in Usa da Paesi Ue compreso il nostro, ma ancora no sequenze depositate da laboratori nazionali
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Presentato presso la Camera dei deputati un innovativo modello, sviluppato da C.R.E.A. Sanità con il contributo di Roche Italia, che valuta i costi-benefici e la sostenibilità dello screening polmonare nel nostro Paese
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